venerdì 2 ottobre 2009

Il G20 e i burattinai della globalizzazione

Il 24 e 25 settembre a Pittsburgh (USA) si terrà il summit del G-20 che avrà il compito principale non di porre dei limiti al disastro sociale e politico provocato dall’avidità dei manager e dall'irresponsabile speculazione delle lobbies finanziarie, ma bensì di salvare la globalizzazione ed il turbocapitalismo consumistico. La speranza degli oligarchi globali è di riuscire a costruire un NUOVO SISTEMA FINANZIARIO MONDIALE che consenta alle multinazionale e ai loro alleati di continuare a depredare le risorse della Terra e a rastrellare immensi profitti, lasciando che il salatissimo conto della catastrofe economica attuale, in termini di sfruttamento, disoccupazione, povertà crescente, assenza di prospettive future e devastazione dell’ambiente, venga pagato dai cittadini europei, dai lavoratori e dalle persone comuni. Ma come si è giunti a tutto ciò? Se le multinazionali sono state le principali protagoniste della globalizzazione economica, questi processi non sarebbero stati possibili senza l’intervento decisivo di una serie di ORGANISMI INTERNAZIONALI, le cui decisioni hanno creato le condizioni per la rapida imposizione di sistema economico sovranazionale, svuotando le capacità di controllo dei governi nazionali(e, quindi, dei cittadini) sulle proprie economie e imponendo un Pensiero Unico Mondialista. Dietro l’anonimato di scelte economiche, politiche e sociali partorite da decenni di capitalismo selvaggio (il cui unico risultato, nonostante i pomposi quanto falsi proclami della propaganda neoliberista, è stato quello di avvantaggiare pochi a danno di molti) c’è chi ha guidato questo cammino, i burattinai di questo progetto criminale. I principali rappresentanti di questa ragnatela (che l'economista francese Serge Latouche ha definito come ‘LA MEGA-MACCHINA SENZA VOLTO’), titolari di grandi poteri privi di legittimazione democratica, sono:


- le organizzazioni multilaterali a sfondo economico/finanziario, che di fatto dettano le regole della mondializzazione:

- il WTO (World Trade Organization/Organizzazione Mondiale del commercio), che controlla, a favore delle imprese multinazionali, i rapporti commerciali internazionali;

- il Fondo Monetario Internazionale (FMI), il cui compito è di facilitare l'espansione del commercio internazionale e la cui struttura è controllata dal ministero del Tesoro degli USA;


- la Banca Mondiale (World Bank), la cui attività riguarda il finanziamento dei paesi in via di sviluppo, solitamente in cambio dell'adozione di politiche liberiste.


- i club internazionali a sfondo politico-economico (Trilateral, Bildeberg, Forum di Davos), gestori dell’interazione tra le decisioni politiche locali/nazionali e i diktat globali.


- le banche centrali;


- le banche d’affari/finanziarie;


- le agenzie private di rating, i grandi uffici di consulenza e le fondazioni private, protagonisti essenziali della mondializzazione, anche se a prima vista il loro ruolo può apparire puramente tecnico;


- i media (agenzie di stampa, TV, ecc);


- i vari G7, G8, G14, G20, forum creati (il G20 nel 1999 per far fronte alla crisi finanziaria Asiatica degli anni ’90…si vede quanto è servito!!!) per favorire l'internazionalità economica e la concertazione.


Tutte queste istituzioni sovranazionali (in mano a ristrette oligarchie appartenenti al mondo della finanza e del commercio) tengono le leve di decisioni che, mentre influiscono in maniera determinante sulla vita collettiva, sono di fatto sottratte a qualsiasi controllo da parte di istituzioni democratiche e non hanno né il consenso né la legittimazione dei popoli oggetto delle decisioni e vittime dello sviluppo capitalistico che, senza scrupoli e in nome del loro personale profitto, impongono!


La globalizzazione va fermata!
 

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